Mini-Plot #8: Non riesco più a sopportare i pugni sul naso...

gennaio 28, 2021



Non riesco più a sopportare i pugni sul naso, ma soprattutto le tue parole, i tagli sul cuore, le punizioni fisiche e le costrizioni mentali, i divieti, i sospetti, il controllo. Ora basta: questo non è amore, ma solo prigione. Non sono un pugile, non pungerò mai come un'ape, ma sono una donna ed è tempo di volare come una farfalla: libera.

Fabio

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Mini-rubrica "Pillole Mini-Plot". Ecco come funziona: la prima frase (cd. "incipit") è tratta da un romanzo esistente, il resto lo aggiungo io per generare una mini-storia in poche righe. Il format è di RadioRai, con il programma RadioUno Plot Machine. Riprendo i loro incipit (o ne sceglierò anche altri) e posterò qui le mie mini-storie.

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L'incipit è una frase tratta dal romanzo "La promessa dell’alba" (1960) di Romain Gary. Mi fa piacere condividere anche l'estratto originale più ampio, eccolo di seguito:

"Ever since my crash, I had taken punches on the nose badly, and for several days I was in terrible pain. But I would be ungrateful indeed if I did not recognize that this purely physical suffering did a lot for me, since it helped me, to some extent at least, to feel the fall of France less acutely and to dwel lless on the fact that I would probably never see my mother again. My head was bursting, I was constantly wiping blood from my nose and mouth, and I kept being seized by spasms of nausea and vomiting. In fact, I was in such a state that, as far as I was concerned, Hitler was within an inch or two of winning the war. Nevertheless, I continued to drag myself around the airfield in search of a willing crew or an unguarded plane."

traduzione:

"Fin dal mio incidente, ho preso duramente pugni sul naso, e per diversi giorni soffrivo terribilmente. Ma sarei davvero ingrato se non riconoscessi che questa sofferenza puramente fisica ha fatto molto per me, poiché mi ha aiutato, almeno in una certa misura, a sentire la caduta della Francia in modo meno acuto e a soffermarmi meno sul fatto che probabilmente non avrei più rivisto mia madre. La mia testa scoppiava, mi asciugavo costantemente il sangue dal naso e dalla bocca, e continuavo aessere preso da spasmi di nausea e vomito. In effetti, ero in un tale stato che, per quanto mi riguardava, Hitler era a un paio di centimetri dalla vittoria della guerra."



Foto 1: nicoladreyer da Pixabay.

Foto 2: Jordan Holiday da Pixabay.

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