"Brod scoprì seicentotredici tristezze, ciascuna assolutamente unica, ciascuna una singola emozione, non più simile a qualunque altra tristezza di quanto fosse simile all’ira, all’estasi, ai sensi di colpa e alla frustrazione. Tristezza dello Specchio. Tristezza degli Uccelli Addomesticati. Tristezza di Esser Triste di fronte a un Genitore. Tristezza dell’Umorismo. Tristezza dell’Amore senza Scioglimento.
Era come chi sta per annegare, e si dibatte, si protende verso qualunque cosa possa salvarlo. La sua vita era una lotta pressante e disperata per giustificare la sua vita.
La vita di Brod fu una lenta assimilazione del fatto che il mondo non era per lei; che, quale ne fosse la ragione, non sarebbe mai stata nel contempo felice e sincera. Aveva la sensazione di tracimare, di produrre e accumulare sempre più amore dentro di sè.
Ma senza mai scioglimento. Tavolo, incanto dell’elefante di avorio, arcobaleno, cipolla, acconciatura, mollusco, Settimo Giorno, violenza, pellicina, melodramma, fossato, miele, sottocoppa…niente di tutto questo valeva a smuoverla. Si rivolgeva al suo mondo in onestà, alla ricerca di qualcosa che meritasse le quantità di amore che sapeva di avere dentro, ma a ogni cosa diceva: non ti amo.
E dunque si doveva accontentare dell’idea dell’amore – di amare il fatto di amare cose della cui esistenza non le importava affatto. L’amore in sè divenne oggetto del suo amore. Lei amava se stessa innamorata, amava amare l’amore come l’amore ama amare: ed era in grado, quindi, di riconciliarsi con un mondo tanto diverso da quello che avrebbe auspicato. Non era il mondo la grande menzogna salutare: lo era la sua volontà di renderlo bello e giusto, di vivere una vita già-avulsa in un mondo già-avulso da quello dove tutti gli altri sembravano esistere.
..se nel mondo non c’è amore faremo un altro mondo, e lo circonderemo di mura massicce e lo arrederemo con interni rossi e soffici, e gli forniremo un battaglio che suoni come un diamante caduto nel feltro di un gioielliere in modo che non lo sentiamo mai.
Amami perchè l’amore non esiste e io ho provato tutto ciò che esiste"
(Jonathan Safran Foer – Ogni cosa è illuminata)